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Église San Gaetano
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Église San Gaetano
Présentation
Nom local Chiesa di San Gaetano
Culte Catholicisme
Type Église
Début de la construction 1656
Fin des travaux 1667
Géographie
Pays Drapeau de l'Italie Italie
Région Pouilles
Ville Barletta
Coordonnées 41° 19′ 16,91″ nord, 16° 16′ 46,17″ est
Géolocalisation sur la carte : Italie
(Voir situation sur carte : Italie)
Église San Gaetano
Géolocalisation sur la carte : Pouilles
(Voir situation sur carte : Pouilles)
Église San Gaetano

L'église San Gaetano (en italien : chiesa di San Gaetano) est une église de Barletta, dans la région des Pouilles, en Italie méridionale.

Elle fut fondée au XVIIe siècle par l'ordre des Théatins, établi à Barletta au tout début du siècle. L'ensemble architectural sur lequel s'élève l'église était déjà présent au moment de la fondation et était le siège d'une petite église dédiée à Saint Joseph. Par la suite, l'église et le couvent furent transformés ; ils prirent leur dénomination actuelle en 1667. L'église est située sur la via Cialdini. Sur cette rue se trouvent de nombreux autres édifices conventuels tels que l'église San Ruggero, l'église Sainte Marie de la Victoire et l'église du Mont-de-Piété.

Histoire[modifier | modifier le code]

La présence à Barletta de l'ordre régulier des Théatins remonterait à la fin du XVIe siècle. La première église dans laquelle ils entreprirent de célébrer les offices fut l'église Saint Joseph. Au printemps 1656 commencèrent les travaux de construction d'une nouvelle église adjacente au bâtiment d'origine ; ces travaux furent ensuite suspendus pour deux ans en raison de l'épidémie de peste survenue au cours de cette même année. Ils prirent fin en 1667.


Quando l'ordine dei Teatini fu soppresso, mediante regio decreto di Murat del 7 settembre 1809, la chiesa passò sotto la giurisdizione del parroco della chiesa di San Giacomo, che a sua volta la affidò ai confratelli della Santissima Trinità. Questi, a loro volta, erano stati cacciati dall'omonima chiesa della Santissima Trinità, in seguito alla soppressione dell'ordine dei Padri Celestini, che fino ad allora vi risiedevano. I confratelli portarono con loro la preziosa reliquia della Sacra Spina della quale erano divenuti custodi con il compito di solennizzarla nella quinta domenica di quaresima. Il fabbricato fu concesso al comune e destinato ad uffici pubblici.

Architettura[modifier | modifier le code]

Interno[modifier | modifier le code]

La chiesa presenta sei cappelle laterali, tre per ciascun lato, comunicanti tra loro e separate da archi a tutto sesto. Nella seconda cappella a sinistra vi è un pregevole altare di legno dipinto a effetto marmo; qui è custodita la reliquia della Sacra Spina che si espone e si festeggia nella quinta domenica di quaresima.

Dalla terza cappella, attraverso una botola sotterranea si accede alle antiche sepolture; in fondo alla navata centrale c'è un grande cappellone che racchiude l'altare maggiore circondato da un muro semicircolare. Su di esso trovano collocazione cinque tele relative alla vita e alle gesta di San Gaetano, risalenti al XVII secolo; ancora sui muri del presbiterio due grandi tele raffigurano Il sogno di San Giuseppe e la Fuga in Egitto, in un primo tempo attribuite ad Altobello ma poi ascritte alla mano di Paolo De Matteis.

Nella prima cappella a destra è posta una tela attribuita a Cesare Fracanzano, raffigurante la vergine Maria fra i genitori San Gioacchino e Sant'Anna. Dall'ultima cappella di destra si accede alla sacrestia che illumina tre grandi finestre, ha la volta sorretta da archi a sesto acuto, detta, per la sua forma, volta bastarda. Attraverso una porta della chiesa, scesi pochi gradini si arriva in un locale piuttosto spazioso che, per la forma e gli arrotondamenti della volta, sembra un antico androne, forse quello della casa di tale Roberto Mola. In corrispondenza delle sei cappelle laterali, di quella centrale e de del portone si aprono altrettante finestre che fanno intravedere il caratteristico bianco delle pareti; il pavimento e composto di mattonelle in cotto. Sul fianco della chiesa si sviluppa il convento la cui facciata appare divisa in tre ordini.

Esterno[modifier | modifier le code]

Nel 2013 la facciata esterna della chiesa di San Gaetano è stata abbellita con l'installazione della scultura in marmo "EcceHomo" di Matteo Faben, scultore veronese.

Voci correlate[modifier | modifier le code]

Bibliografia[modifier | modifier le code]

  • Rita Ceci, Ruggiero Mascolo, Barletta, leggere la città, Barletta, Edizioni Libreria Liverini, 1986.
  • Renato Russo, Le cento chiese di Barletta, Volume 1 e 2, Barletta, Editrice Rotas, 1998.

Galleria fotografica[modifier | modifier le code]

Références[modifier | modifier le code]

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Gaetano Barletta