Utilisateur:Baibs/Bac à sable2

Une page de Wikipédia, l'encyclopédie libre.

Dôme de Milan

Modèle:Infobox edifici religiosi

Il Duomo in una foto storica di Giacomo Brogi

Il Duomo di Milano, monumento simbolo del capoluogo lombardo, è dedicato a Santa Maria Nascente ed è situato nell'omonima piazza nel centro della città. Per superficie, è la quarta chiesa d'Europa, dopo San Pietro in Vaticano, Saint Paul a Londra e la cattedrale di Siviglia[1].

Historique[modifier | modifier le code]

Contexte urbain[modifier | modifier le code]

Architecture[modifier | modifier le code]

Décoration[modifier | modifier le code]

Décoration interne[modifier | modifier le code]

Les orgues[modifier | modifier le code]

L'orgue sud du Duomo de Milan (1395-1986)

Dès le début de la construction du Duomo l'orgue fut une richesse importante pour le Duomo. En 1395, le premier orgue fut commandé à Martino degli Stremidi et mis en fonction en 1397. Suivirent différentes modifications, ajouts, ou restaurations.


Un punto d'arrivo è l'opera di Gian Giacomo Antegnati che tra il 1533 e il 1577 costruì l'organo nord, con 12 registri e 50 tasti, che fu trasportato nella posizione attuale nel 1579. Nel 1583 venne commissionato a Cristoforo Valvassori l'organo sud (1584-1590), in sostituzione di quello più antico. Le ante di quest'ultimo hanno grandi dipinti: a sinistra con Storie della Vergine e dell'Antico Testamento di Giuseppe Meda (1565-1581); a destra la Natività e il Passaggio del Mar Rosso di Giovanni Antonio Figino e Storie del Vecchio e Nuovo Testamento di Camillo Procaccini (1592-1602). Gli intagli dorati delle casse sono di Giovan Battista Mangone, Sante Corbetta, Giacomo, Giampaolo e Giovanni Taurini[2].

I due grandi organi nord e sud furono continuamente rimaneggiati, passando tra l'altro dalla trasmissione meccanica a quella pneumatica fino a quella attuale, elettrica. Sono dotati di otto grandi ante (quattro verso il presbiterio e quattro verso il tornacoro) che possono aprirsi o chiudersi per modulare il volume, riverbero ed echi. Nell'elenco degli organisti titolari vi è anche i figlio di Johann Sebastian Bach, Johann Christian Bach. Nel corso del XIX secolo anche i Serassi parteciparono alla ristrutturazione dell'organo. Nel 1937 furono aggiunti altri quattro corpi, in modo che tutti quanti fossero comandati dalla stessa consolle. Il risultato acustico fu tuttavia deludente, al punto che tutto il complesso degli organi fu risistemato in occasione della ristrutturazione del presbiterio negli anni 1985-1986. Oggi i quattro organi aggiunti sono posti accanto ai due più antichi, in nuove casse lignee semplici e lineari. La consolle attuale è stata posta sotto la cassa cinquecentesca di destra (sud). L'ultima, ristrutturazione (quella del 1986) fu eseguita dalla ditta Tamburini[2].

L'organo del Duomo di Milano ad oggi conta circa 16.000 canne, ed è uno dei maggiori organi del mondo. Accanto a questo grande organo, ne è stato aggiunto un secondo, di piccole dimensioni, posto sulla parte sinistra, accanto al luogo dove prende posto il coro, proprio per essere vicino ai cantori quando serve un accompagnamento meno imponente di quello costituito dall'organo principale[2].

Cripta[modifier | modifier le code]

Lo Scurolo di San Carlo

Nel retrocoro, davanti alle sacrestie, si aprono le porte che portano alla cripta, un ambiente circolare disegnato dal Pellegrini con un peribolo attorno all'altare. Da qui si passa a un vestibolo rifatto da Pietro Pestagalli nel 1820, dove si trova lo scurolo di San Carlo, una cappella a base ottagonale schiacciata, progettata da Francesco Maria Ricchino nel 1606. Tutta la fascia superiore e il soffitto sono decorati da lamine d'argento con scene della vita di San Carlo, fatte eseguire da Federico Borromeo nel 1595-1633. Qui è sepolto San Carlo in abito pontificale, in un'urna di cristallo di rocca donata da Filippo IV di Spagna[2].

Deambulatorio[modifier | modifier le code]

Il Crocifisso del Castello Sforzesco

Il deambulatorio corre intorno al coro ed è delimitato dal retrocoro marmoreo del Pellegrini, composto da due ordini: quello inferiore decorato da erme, con al centro l'apertura quadrata per accedere alla cripta, e due aperture più strette ai lati a semicircolo; quello superiore con Angeli (disegno dello stesso Pellegrinie realizzati da Francesco Brambilla il Giovane) e tabelle a rilievo, con diciassette Storie di Maria e dieci Simboli mariani, scolpite all'epoca di Federico Borromeo[2].

La prima campata contiene il monumento di Paolo VI, opera di Francesco Messina (1969). Qui si trova l'accesso alla sagrestia meridionale[2].

Nella seconda campata si trova l'altare della Vergine dell'Aiuto, con un affresco quattrocentesco ridipinto. Su un mensolone si trova il busto di papa Martino V, opera di Jacopino da Tradate del 1424, che sormonta la lapide sepolcrale di Niccolò e Francesco Piccinino, capitani di ventura di Filippo Maria Visconti. Segue il monumento del cardinale Marino Caracciolo, governatore di Milano morto nel 1538, opera del Bambaia composta da un'edicola retta da colonne tuscaniche, che conserva il sarcofago con statua giacente del defunto[2].

La terza campata ha una copia dell'antica lastra marmorea del Chrismon Sancti Ambrosii e un bassorilievo con Pietà e due angeli di un maestro renano del XIV secolo, oltre a uno stendardo della congregazione del Rosario, del tardo Cinquecento, con ricami e pitture[2].

Nella quarta campata una lapide del 1611 commemora la consacrazione di Carlo Borromeo del 20 ottobre 1577, affiancata dalle erme del Tempo e dell'Eternità, in parte opera di Pietro Daverio, e da due lastre marmoree con l'elenco dei santi dei quali sono conservate reliquie nel Duomo[2].

La quinta campata presenta un Crocifisso con dalmatica duecentesco custodito sotto vetro e proveniente dal Castello Sforzesco nel 1449[2].

La sesta campata ha un Crocifisso con vergine e santi, affrescato da un maestro lombardo all'inizio del XV secolo. Su un mensolone (opera di Francesco Brambilla il Vecchio), si trova una statua di Pio IV benedicente di Angelo Marini (1567). Un altro affresco lombardo coevo è il San Giovanni Battista e Madonna col Bambino. Nella settima campata si trova il portale della sagrestia nord[2].

Le tre grandi finestre dell'abside sono ornate da statue negli sguanci e da vetrate in gran parte rifatte nel 1833-1865 da Giovanni Battista e Giuseppe Bertini. La prima ha Storie del Nuovo Testamento, la seconda Visione dell'Apocalisse (dove restano nella parte alta una cinquantina di pezzi del XV e XVI secolo) e la terza con Storie del Vecchio Testamento[2].

Sagrestia meridionale[modifier | modifier le code]

Portale della sagrestia meridionale

Il portale della sacrestia meridionale è di fine del Trecento ed ha un architrave con profeti scolpiti (attribuiti a Giovannino de' Grassi), un arco ogivale e due pinnacoli. Alla base si trovano i rilievi delle Vergini sagge e delle Vergini folli, mentre la lunetta ha una Deposizione, una Madonna del Latte e un'Assunta. Negli sguaci al di sotto dei baldacchini si trovano le Scene della vita di Cristo, in parte di Hans von Fernach (1393)[2].

L'interno è rivestito da armadi seicenteschi. Sopra l'ingresso si trova un Martirio di Santa Tecla di Aurelio Luini (1592). Il lavabo ha un dossale con cuspide, nella cui lunetta si trova un medaglione polilobato con Gesù e la Samaritana, di Giovannino de' Grassi (1396. A sinistra si trova una nicchia con un Cristo alla Colonna di Cristoforo Solari[2].

Sagrestia settentrionale[modifier | modifier le code]

Decorazione del portale della sacrestia nord

La sagrestia settentrionale presenta nel portale la più antica opera di scultura del Duomo, opera di Giacomo da Campione e aiuti. Nell'architrave e nei pilastri si trovano i Profeti, e nella lunetta un Redentore benedicente. Più in lato decora una grande edicola con cuspidi sovrapposte, fiancheggiata da quattro pinnacoli. Nell'arco acuto al centro dell'edicola superiore si trova il rilievo con la Vergine benedicente, con resti della primitiva policromia[2].

All'interno della sagrestia, il pavimento è di Marco da Corona del 1404-1407. Dietro gli armadi barocchi resta un frammento di un'arcata gotica in laterizio, che testimonia la primissima fase costruttiva del Duomo (1386-metà del 1387). Uno dei fastigi degli armadi è dipinta dal Morazzone con San Carlo e due angeli (1618)[2].

In una nicchia si trova la statua del Redentore di Antonio da Viggiù, mentre a fianco del portale spicca il monumento a Paolo VI del 1989[2].

Gli scavi[modifier | modifier le code]

Da una stretta scala nella facciata interna si può accedere al sotterraneo dove si trova il piano del calpestio del IV secolo, a circa quattro metri sotto il livello attuale della piazza. Qui si trovano i resti del battistero di San Giovanni alle Fonti, edificato dal 378 e compiuto entro il 397, dentro il quale sant'Ambrogio battezzò il futuro sant'Agostino, la notte di pasqua del 387. Aveva un impianto ottagonale, per un diametro di 19,3 metri, con nicchie che si aprivano nelle pareti alternativamente semicircolari e rettangolari. Al centro si trova ancora il fonte ottagonale, il più antico che sia documentato, che però è in gran parte spogliato della decorazione marmorea originale[2].

Altri resti sono pertinenti alle absidi della basilica di Santa Tecla, cattedrale estiva anteriore alla metà del IV secolo, demolita nel 1461-1462[2].

Salita ai terrazzi[modifier | modifier le code]

I terrazzi

Attraverso l'ascensore contenuto nel contrafforte est del braccio nord del transetto si può accedere alle terrazze del Duomo, dalle quali si gode una straordinaria vista sul fitto ricamo di guglie, archi rampanti (dove sono nascosti gli scarichi della acque piovane), pinnacoli e statue, nonché sulla città[2].

Vicino all'ascensore si trova la guglia Carelli, la più antica del Duomo, che risale al 1397-1404 e fu costruita grazie al lascito di Marco Carelli. È decorata da statuette della prima metà del XV secolo che ricordano i modi borgognoni. La parte terminale è stata rifatta mentre la stata sulla sommità, raffigurante Gian Galeazzo Visconti è una copia dell'originale di Giorgio Solari, oggi conservata nel Museo del Duomo. Tra tutte le altre guglie solo sei risalgono al XV e XVI secolo e una decina sono del XVII e XVIII secolo[2].

Il tiburio di Giovanni Antonio Amadeo (1490-24 settembre 1500) è sormontato all'esterno da otto archi rovesci che sostengono la guglia maggiore, ultimata nel 1769 con una struttura marmorea, che è collegata a un'armatura di ferro del 1844. Attorno al tiburio si trovano quattro gugliotti, di progetto dell'Amadeo, che vide realizzato solo quello di nord-est (1507-1518), arricchito da statuaria coeva oggi in gran parte sostituita da copie. Quello di nord-ovest venne ultimato da Paolo Cesa Bianchi nel 1882-1887, quello di sud-ovest da Pietro Pestagalli nel 1844-1847 e quello di sud-est, che fa anche da torre campanaria, da Giuseppe Vandoni nel 1887-1892[2].

Tra le statue sono singolari quelle nella parte sud della falconatura della facciata, risalenti al rifacimento del 1911-1935: raffigurano gli Sport e sono un inconsueto esempio di statuaria degli anni Trenta[2].

La Madonnina[modifier | modifier le code]

thumb|200px|La Madonnina

La guglia maggiore

Modèle:Vedi anche Inaugurata il 30 dicembre 1774, la Madonnina del Duomo di Milano è il punto più alto della chiesa. La statua venne disegnata dallo scultore Giuseppe Perego e fusa dall'orafo Giuseppe Bini, per un'altezza di 4,16 metri. L'interno della statua conserva uno scheletro metallico, che degradatosi negli anni Sessanta del Novecento, è stato ricoverato nel museo e sostituito da un'ossatura in acciaio[2].

Il Tesoro[modifier | modifier le code]

Nel Tesoro del Duomo, accessibile da una scala di fronte alla sagrestia meridionale, si trovano gli oggetti più preziosi accumulatisi nella lunga storia della cattedrale milanese. Vi si trovano[2]:

  • La cappella argentea del IV secolo, inviata da papa San Damaso a sant'Ambrogio nel IV secolo, contenente le reliquie dei santi martiri e proveniente dalla basilica di San Nazario Maggiore;
  • La copertina d'avorio di un evangeliario, con storie di Cristo, di probabile fattura ravennate (V secolo)
  • Il dittico "romano" d'avorio con scene della vita di Cristo (IX secolo)
  • La situla d'avorio usata per l'incoronazione di Ottone II nel 979, decorata con archetti e rilievi della Vergine ed Evangelisti.
  • La coperta di evangeliario di Ariberto da Intimiano, in oro a sbalzo e filigrana, con gemme e smalti, di probabile fattura lombarda (XI secolo)
  • Il dittico "greco" d'avorio con scene evangeliche di manifattura bizantina (XI-XII secolo)
  • La colomba eucaristica con smalti, del XII-XIII secolo.
  • Il calice eburneo con rilievi delle Arti Liberali, di manifattura francese del XIV secolo.
  • Un reliquiario gotico di fattura umbra o toscana di fine del XV secolo, donato da Paolo VI
  • Una "pace" in cristallo di rocca del XV secolo.
  • Una "pace" donata da Pio IV (XV secolo)
  • La mitria d'oro detta di San Carlo
  • Le statue in argento e pietre preziose di San Carlo (1610) e Sant'Ambrogio (1698)

Le pareti sono decorate da arazzi, tra cui quello con l'Adorazione dei Magi, disegnato da Gaudenzio Ferrari[2].

Note[modifier | modifier le code]

  1. AA.VV., Milano, Guida d'Italia, TCI, Milano 1998
  2. a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w x y et z Erreur de référence : Balise <ref> incorrecte : aucun texte n’a été fourni pour les références nommées TCI

Bibliografia[modifier | modifier le code]

Voci correlate[modifier | modifier le code]

Altri progetti[modifier | modifier le code]

Modèle:Interprogetto

Collegamenti esterni[modifier | modifier le code]

{{Portale|cattolicesimo|Architettura|Milano}} [[Categoria:Cattedrali della Lombardia|Milano]] [[Categoria:Chiese di Milano|Duomo]] [[Categoria:Chiese gotiche]] [[Categoria:Duomo|Milano]] [[Categoria:Chiese dedicate alla Natività di Maria|Milano]] [[bg:Миланска катедрала]] [[de:Mailänder Dom]] [[en:Milan Cathedral]] [[eo:Duomo de Milano]] [[es:Catedral de Milán]] [[et:Milano toomkirik]] [[fa:دوئومو میلان]] [[fi:Duomo di Milano]] [[fr:Dôme de Milan]] [[he:קתדרלת מילאנו]] [[hu:Milánói dóm]] [[id:Katedral Milano]] [[ja:ミラノのドゥオーモ]] [[ka:მილანის საკათედრო ტაძარი]] [[ko:밀라노 대성당]] [[lmo:Domm de Milan]] [[nl:Dom van Milaan]] [[no:Duomo di Milano]] [[pl:Katedra w Mediolanie]] [[pt:Catedral de Milão]] [[ro:Domul din Milano]] [[ru:Миланский собор]] [[scn:Duomu (Milanu)]] [[sh:Milanska katedrala]] [[simple:Milan Cathedral]] [[sk:Milánsky dóm]] [[sr:Миланска катедрала (Дуомо)]] [[sv:Duomo di Milano]] [[tr:Duomo di Milano]] [[uk:Міланський собор]] [[ur:دوعومو دی میلانو]] [[zh:米兰大教堂]] [[zh-yue:米蘭大教堂]]